Il testo del trattato Trans-Pacific Partnership (TTIP) è stato rilasciato, e presenta all'articolo 18.28 (nomi a dominio) più di qualche interessante principio che inciderà profondamente sul futuro sistema di gestione dei nomi a dominio.

Ogni paese che è parte del trattato dovrà offrire un meccanismo di gestione dei claims in tema di cybersquatting che è sulla falsariga del UDRP.
Ogni paese dovrà anche offrire "accesso pubblico on-line a un database affidabile e accurato delle informazioni di contatto dei propriatari di nomi a dominio", non specificando quali siano le informazioni di contatto da pubblicare.

Da una prima analisi, queste richieste sembrano ragionevoli e poco importanti, difatti già molti ccTLD già utilizzano un sistema UDRP-like per la risoluzione delle controversie.

Ad una più attenta analisi però, ci possono essere delle conseguenze indesiderate che toccano seriamente alcune questioni nazionali. Alcuni governi usano infatti i loro ccTLD per scopi governativi (ad esempio per l'Italia il dominio .gov.it) . Può un reclamo cybersquatting essere presentato nei confronti di un nome di dominio riservato da un governo? Utilizzando delle UDRP potrebbe accadere.



Lunedì, Novembre 9, 2015





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